Il 21 marzo anche il nostro Istituto ha celebrato la Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, giunta alla sua ventisettesima edizione. Lo slogan di quest’anno è: “Terra mia: Coltura | Cultura”.
È uno slogan che vuole unire due dimensioni di impegno, oggi fondamentali, dalle quali ripartire, due parole che si differenziano solo per una vocale, che ci restituiscono la necessità di un lavoro che prosegue in parallelo e tiene insieme l’impegno per il nutrimento della Terra con l’impegno per il nutrimento delle coscienze.
Amore per la propria terra, per la sua legalità, per la sua pulizia morale e amore nelle proprie coscienze, amore per la conoscenza della verità, per la legalità, per il ricordo.
Proprio per questo durante questa giornata si leggono i nomi delle vittime innocenti di mafia: per non dimenticare.
Avere un nome vuol dire essere riconosciuto nel proprio diritto e nella piena dignità di esistere. Chiamare qualcuno col suo nome significa riconoscergli altrettanta dignità, altrettanto diritto, significa, ancora di più, abbracciare la sua individualità, unica, irripetibile come ogni storia.
Questo si è voluto fare oggi all’interno del nostro Istituto : ricordare i nomi, tanti nomi, noti e meno noti, di adulti e di bambini. Un nome ed una storia per ogni classe delle scuole Moro, Collodi e Lucarelli.
Attraverso una staffetta cominciata in prima mattinata e conclusasi al termine delle lezioni, gli alunni rappresentanti del consiglio dei ragazzi, dopo aver letto una piccola biografia, hanno donato ai rappresentanti dei genitori le foto delle vittime, per riceverne in cambio una pianta. Tutte le foto e le piante sono ben visibili nel giardino di ogni scuola che, da oggi, diventa per gli studenti e per la città un “Giardino della Memoria”. Osmosi perfetta tra cultura e coltura.
Presenza numerosa e significativa delle famiglie, sempre pronte a sostenere la Scuola nei suoi progetti di educazione ai valori più alti della nostra Costituzione.
Tante storie di persone che sono cadute per mano della mafia, vite stroncate a cui oggi i nostri studenti hanno voluto restituire dignità in una memoria collettiva che invita tutti all’impegno per far crescere le radici di una cultura del cambiamento.









