Sabato 15 aprile, ore 8:00, una bellissima giornata di sole. Le classi terze della scuola secondaria “A. Lucarelli” sono pronte per vivere una nuova esperienza: visitare il Sacrario dei Caduti d’Oltremare di Bari e rendere Onore ai Caduti.
All’arrivo siamo stati accolti dal Magg. Cosimo Delibero, direttore del Sacrario.
Come prima cosa, abbiamo partecipato alla cerimonia in Onore dei Caduti, percorrendo il viale fino al monumento in memoria degli stessi sulle note del “Piave” e deponendo una corona d’alloro. Poi, è stata la volta del “Silenzio”, accompagnato dal tocco della campana. Infine, una nostra compagna ha letto la “Preghiera per i Caduti”. Alla fine della stessa, il Maggiore ci ha condotto per i corridoi del Sacrario, dove si fermava per illustrarci le lapidi dei soldati e raccontarci le loro storie. Sì, le loro storie; le storie di giovani ragazzi che hanno perso la vita in guerra. È stato proprio mentre facevamo questo percorso, che ci siamo fermati davanti alla lapide del soldato Martino Cassano, parente di un nostro compagno, Edoardo. Edoardo ha raccontato la storia di Martino, morto giovanissimo e ci ha mostrato anche alcune sue foto e oggetti personali, come la piastrina identificativa che indossava quando è morto. Infine, il Maggiore ci ha fatto vedere un video, nel quale l’attore Enrico Brignano racconta la storia del Milite Ignoto. Noi, questa storia, la conoscevamo già perché, non solo avevamo visto a scuola il film “La scelta di Maria”, ma lo scorso anno, il treno che trasportava la salma del Milite Ignoto, ha fatto tappa a Bari e poi è transitato dalla stazione della nostra città. Abbiamo visto anche foto, armi, divise, lettere e oggetti di ogni genere appartenenti ai soldati che hanno combattuto in guerra e che erano esposti nel museo del Sacrario.
Un’esperienza toccante e significativa che ogni studente dovrebbe vivere.
“Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze. Rigettiamo con forza ogni forma di violenza, di sopraffazione, la peggiore delle quali è la guerra”.
Margherita Hack



