15 aprile 2024, nasce l’ESPLORATORIO della scuola dell’infanzia di Via Coriolano, i bambini entrano sulle note di Vecchioni e della sua poesia.. “sogna ragazzo sogna”: fremono. Le famiglie attendono curiose, gli ospiti si guardano attorno impazienti, alle spalle della Preside, scorre della musica in sottofondo che scandisce il tempo e rende misterioso il buio che avvolge la stanza con su scritto “esploratorio”.
Oggi nasce un luogo in cui tutto diviene possibile, in cui l’uso dei diversi strumenti, strutturati e non, si sposa con la creatività e con l’ingegno dei bambini. Nasce un luogo in cui l’esplorazione passa attraverso una vera e propria officina del fare in cui la possibilità di creare e cooperare offre s-punti di vista differenti e nuovi orizzonti aprendo vie possibili in cui destrutturare e ri-costruire. In questo luogo il divergente porta a rivisitare gli oggetti e loro funzioni in modo creativo e multidirezionale e la disposizione geocentrica favorisce lo sviluppo delle relazioni e dell’esperienza.
L’esploratorio è frutto di un percorso che ha avuto inizio a partire dalla formazione delle docenti con l’architetto Maurizio Fusina ed è stato sostenuto dall’instancabile ed entusiasmante sostegno offerto dalla nostra comunità, rappresentata dalle famiglie della nostra scuola, e dall’istituzione scuola, spazio flessibile d’azione in cui il cambiamento è possibile, accolto e abbracciato nonché sostenuto e la preziosa fabbrica degli strumenti sempre pronta a rispondere concretamente ai bisogni educativi degli alunni.
La porta si apre, il nastro è tagliato, gli alunni indossano le loro collane e si lanciano alla scoperta dei centri di interesse: la città infinita, la biblioteca, la tana, la cucina, l’officina del fare, il teatro delle luci e delle ombre, il tavolo degli ingranaggi, la postazione scientifica , il pregrafismo tattile, la formaggiera, il cubo verticale, la stella.
I genitori osservano i loro figli cimentarsi come abili esploratori e, in alcuni casi, siedono accanto a loro, rispolverando quella genuina e curiosa visione del mondo assopita da un po’. Qui tempo e spazio sembrano variabili così relative al punto che appare faticoso ritornare al presente. Del resto Vecchioni lo canta nella canzone che ha fatto da sfondo oggi all’inaugurazione del nostro esploratorio “conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo”. Plasmiamo poeti e naviganti offrendo loro strumenti per esserlo scoprendo e coltivando talenti. Questo l’augurio ai nostri alunni: ”sogna ragazzo sogna..”.
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